Era una domenica pomeriggio, in pieno lockdown.
Scorrendo un po’ svogliata la bacheca di Instagram, mi ritrovo a partecipare ad una diretta di Oliviero Toscani.
Qualche giorno prima avevo partecipato ad una sua iniziativa lanciata sul sito de La Repubblica: “Diventiamo reporter di noi stessi”. Si invitavano i lettori ad inviare un proprio autoscatto per raccontare i volti degli italiani ai tempi della pandemia e due mie foto erano state selezionate e pubblicate: è stata davvero una bella soddisfazione.
Così, quasi intimorita, ho colto l’occasione per ringraziarlo personalmente ed è iniziata una vera conversazione con il maestro. Immaginate la mia emozione quando mi ha chiesto di raccontargli il mio percorso con la fotografia!
L’amore per la fotografia è nato con me. Anche se per molto tempo non ho potuto soddisfare questa passione, ho sempre guardato tutto con curiosità e ho sempre avuto il desiderio di catturare immagini per poterle condividere. Questo mi ha portato a studiare grafica pubblicitaria, coltivando il mio interesse per l’arte in tutte le sue forme.
Poi la mia attività fotografica è cominciata all’improvviso, con il cellulare. Ero molto colpita da quei particolari nascosti, che molto spesso appaiono quasi insignificanti. Così ho prestato sempre maggiore attenzione a tutto ciò che mi circonda: colori, oggetti, angoli, persone, situazioni.
Quando ho comprato al mia prima reflex, non ricordavo nemmeno come si guardasse dal mirino, ma è stato amore a prima vista! Da quel momento non ho potuto più fare a meno di scattare e, contemporaneamente, studiare per risolvere i miei dubbi e commettere sempre meno errori.
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All’inizio del mio percorso, dopo un corso di fotografia da Big Foto, ho iniziato a sperimentare tutti i generi fotografici. Quello che mi ha affascinato subito è stato l’autoritratto perché, oltre ad essere una tecnica molto interessante, richiede una certa capacità introspettiva, il coraggio di guardarsi dentro, per realizzare un processo non solo cognitivo, ma anche emozionale.
Mi sono innamorata presto del bianco-nero per il suo effetto di tridimensionalità che, grazie ai chiaroscuri che si vengono a creare, rafforza il senso dell’immagine. Naturalmente mi piace molto anche il colore, quando diventa soggetto, e non oggetto dell’immagine rappresentata.
Il mio percorso fotografico mi ha regalato molte emozioni. Per esempio,a proposito di emozioni, proprio un anno fa un mio scatto è stato premiato al concorso fotografico “Metti a fuoco un’emozione” organizzato dal comune di Trivigno. È un bellissimo borgo in provincia di Potenza in cui torniamo spesso per delle escursioni fotografiche con il gruppo di fotoamatori di Big Foto.
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È stata una bella soddisfazione, specialmente perché da quel momento in poi è nata una meravigliosa collaborazione con gli amici di Big Foto, ho realizzato una mia mostra personale ed ho partecipato a delle collettive molto interessanti.
Anche se non posso dire con certezza che ruolo avrà la fotografia nel mio futuro professionale, sono soddisfatta del percorso che ho fatto finora. Infatti sento crescere la mia esperienza e consapevolezza, sia dello strumento che del linguaggio. Questo significa che riesco ad ottenere scatti sempre migliori dal punto di vista tecnico e comunicativo e, soprattutto, la mia passione più antica è diventata gioia pura.
Fotografare è una delle cose che mi rende più felice.